08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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Doccia fredda per gli alieni!
Studi di meccanica celeste

Uno studio di meccanica celeste, nemmeno troppo difficile da effettuare, ha ridotto di molto le condizioni abitabili per eventuali compagni alieni. Le piccole stelle difficilmente potrebbero ospitarli e “mantenerli”…

Sappiamo benissimo che cosa s’intende per “zona abitabile” relativa a una stella. E’ quella fascia di possibili posizioni attorno ad essa che, per le condizioni di temperatura, potrebbero permettere la presenza di acqua allo stato liquido. Essa, infatti, sembra il requisito fondamentale per qualsiasi forma di vita biologica superiore, sempre che si basi (come sembra assodato dalle molecole complesse trovate nell’Universo) sul ciclo del carbonio.

Abbastanza recentemente, si è visto che vi sono numerose nane rosse (stelle di massa inferiore al Sole) che ospitano sistemi planetari e in essi cominciano a trovarsi oggetti inseriti nelle zone abitabili. Essendo le nane rosse numerosissime, anche se difficilmente osservabili fino a pochi anni fa, ci si era illusi che la vita poteva avere a disposizione molte più stelle, anche ben più piccole del nostro Sole. Per queste, ovviamente, la zona abitabile si situa ben più vicina all’astro centrale, date la minore luminosità ed energia, regalate al corteo planetario. Poco male si diceva… anche se vicini è meglio che niente.

E invece no! Basta, infatti, fare pochi calcoli sugli effetti mareali che una stella del genere può causare sui pianeti relativamente prossimi a lei, per distruggere molte speranze. Gli effetti sono essenzialmente tre:

1) la marea tende a portare l’asse di rotazione del pianeta verso una direzione perpendicolare al piano dell’orbita. Senza inclinazione (nel nostro caso è di 23°) non vi sarebbero stagioni (per orbite circolari, ma questo è anche un effetto secondario legato alla marea). Senza stagioni alcune zone del pianeta sarebbero al freddo più intenso ed altre in una continua estate. Non basta, però. Il caldo torrido dell’equatore comporterebbe una rapida evaporazione dell’atmosfera, mentre la notevole variazione termica tra poli e zone tropicali causerebbe spaventosi venti e tempeste.

2) La marea, come nel caso del satellite Io di Giove, causerebbe un riscaldamento notevole dell’interno planetario (sempre che l’ipotetica Terra sia accompagnata da altri fratelli più lontani che tenderebbero a perturbare leggermente la sua orbita) e la formazione parossistica e continua di vulcani su scala globale.

3) Forse addirittura il più grave. L’azione della marea comporta una perfetta sincronizzazione tra periodo orbitale e periodo di rivoluzione, come è capitato per la Luna rispetto alla Terra. Questo vorrebbe dire che il pianeta volgerebbe sempre la stessa faccia alla stella. Metà del mondo vivrebbe costantemente con il Sole sopra l’orizzonte e l’altra metà non lo vedrebbe mai. Lascio a voi immaginare le differenze di temperatura tra i due emisferi e i gradi che si raggiungerebbero in un caso e nell’altro.

I tre effetti renderebbero la vita molto problematica, oltre che agire pesantemente sull’atmosfera e sul mantenimento di acqua liquida e non solo ghiacciata o vaporizzata.

Il nostro Gl581g (immagine in apertura) è troppo vicino alla sua piccola stella rossa… Niente alieni su di esso (molto probabilmente).
Un test compiuto su GI581g (un esopianeta candidato per essere un corpo situato nella zona abitabile), ha proprio mostrato che la sua orbita è sincronizzata con la rotazione e che l’asse è perpendicolare al piano orbitale.
Nessuna stagione, troppo caldo o freddo, e quindi niente acqua liquida, oltre a tutto il resto.
Mi sa che dobbiamo accontentarci di stelle di tipo solare… Peccato!

tratto da Astronomia




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